80% di risparmio per l'istituto scolastico modello per tutto l'arco alpino
Istituto Scolastico Follador
Tema ricorrente di questi tempi è il recupero degli edifici esistenti ripensati con consumi energetici ridotti.
Il polo scolastico di Agordo incarna perfettamente questa filosofia.
Sostituendo un vecchio edificio scolastico, a parità di superficie riscaldata e di funzione d’uso, il nuovo edificio consuma infatti un quarto di energia primaria rispetto al precedente.
La Provincia di Belluno si è posta l’obiettivo di realizzare un edificio pubblico ad alta efficienza energetica che rappresentasse un riferimento assoluto per tutto l’arco alpino.
Nella realizzazione particolare attenzione è stata dedicata alla scelta dei materiali e alla soluzione di riscaldamento.
La progettazione ha previsto una soluzione che consente di ridurre il più possibile il consumo di energia primaria.
Oggi il risultato è un edifico di classe energetica eccellente con un consumo pari a soli 24 kWh/mq annui, mentre il vecchio edificio necessitava di oltre 140 kWh/mq annui di energia primaria.
L’istituto Follador vanta così oggi un impianto unico nel suo genere in Europa perché integra più fonti di energia rinnovabile: aerotermica, geotermica e solare.
L’impianto di riscaldamento è realizzato con 4 pompe di calore ad assorbimento a metano geotermiche Robur e da collettori solari termici.
L’impianto di distribuzione è costituito da pannelli radianti a pavimento e da due unità U.T.A.
La regolazione prevede un intervento in cascata dei diversi sistemi di recupero – collettore solare termico e sonde geotermiche - per massimizzare l’efficienza delle pompe di calore ad assorbimento, a tutto vantaggio di una riduzione dei consumi.
Le pompe di calore Robur GAHP GS abbattono del 50% l’investimento del campo sonde rispetto a pompe di calore elettriche.
Inoltre, consentono di non gravare sugli impegni elettrici della struttura.
A questi, si aggiungono i vantaggi per l’ambiente: le pompe di calore Robur risparmiano ogni anno 8,9 tonnellate equivalenti di petrolio ed evitano l'emissione di 20,3 tonnellate di CO2 rispetto ad un impianto con caldaia. Ciò equivale a quanto viene assorbito da 2.856 alberi.
L’intervento di efficientamento ha così consentito all’ente che gestisce l’edificio, la provincia di Belluno, un sensibile risparmio sui costi di esercizio rispetto all’impianto precedente quantificato nell’80%.