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F-Gas e refrigeranti climalteranti: la battaglia dell'Europa per un futuro più verde

F-Gas e refrigeranti climalteranti: la battaglia dell'Europa per un futuro più verde



I refrigeranti climalteranti, utilizzati in diversi settori tra cui refrigerazione e condizionamento, sono sotto la lente in Europa. Il Regolamento europeo del 2014 e un recente accordo del 5 ottobre 2023 mirano a ridurre l'uso di gas fluorurati dannosi per l'ozono, introducendo divieti per specifiche apparecchiature, tassazione sull'importazione e sanzioni per violazioni.

Contesto europeo per le pompe di calore

Il tema delle sostanze immesse dall’uomo nell’ambiente, in particolare quelle che vengono definite climalteranti, è in questo periodo al centro dell’attenzione in tutta Europa.

Sono moltissime queste sostanze lesive, che vengono utilizzate in svariati campi, fra i quali quelli di produzione di apparecchiature di refrigerazione, condizionamento d'aria e pompe di calore, impianti di protezione antincendio, per la realizzazione di schiume, aerosol, solventi e commutatori ad alta tensione.

Per circoscrivere l’argomento, ci soffermiamo sull’uso di una delle apparecchiature anch’essa al centro dell’attenzione dell’Unione Europea, cioè la pompa di calore.

Queste apparecchiature si possono dividere in due grandi categorie tecnologiche:

  • quelle a funzionamento termico
  • quelle a funzionamento elettrico.

Tra le prime spiccano le pompe di calore ad assorbimento, meno conosciute delle seconde, ma che usano, all’interno del ciclo termodinamico, un refrigerante naturale, quale è l’ammoniaca.

Tra le seconde vengono annoverate invece le pompe di calore elettriche, certo più note al grande pubblico, ma che sono caratterizzate nella stragrande maggioranza dei casi, dall’uso di refrigeranti climalteranti, che chiamiamo F-Gas (tecnicamente definiti HFC e HFO; cioè refrigeranti fluorurati).

Già dal 2014 un Regolamento europeo (Reg. EU 517/2014) ha posto l’attenzione all’utilizzo di queste sostanze, cercando di limitarne quanto più possibile gli effetti derivati da rilasci e perdite (accidentali o volute) in ambiente, causa di danni all’ambiente.

Si pensi infatti che sono ancora oggi utilizzate sostanze refrigeranti con GWP (Global Warming Potential) con valori di oltre 2.000. Questo numero corrisponde ad una stessa quantità equivalente di CO2 emessa in ambiente. Un esempio: il refrigerante R410a è caratterizzato da un GWP di 2.088. Ciò significa che il rilascio in ambiente di un kg di questa sostanza ha lo stesso effetto dell’emissione in ambiente di 2.088 kg di anidride carbonica.

L’accordo Europeo sulle sostanze che danneggiano l'ozono: Parlamento e Consiglio Europeo concordano

Lo scorso 5 ottobre 2023, i rappresentanti del Parlamento e del Consiglio Europeo hanno stabilito un accordo politico preliminare per ridurre progressivamente le sostanze che contribuiscono al riscaldamento globale e compromettono lo strato di ozono.

Questo accordo temporaneo pone fine alle vastissime e accese discussioni riguardanti i gas fluorurati, che hanno caratterizzato gli ultimi incontri tecnici e politici.

La nuova regolamentazione, che sostituisce l’attuale Regolamento n. 517/2014 sopra citato, mira a diminuire ulteriormente le loro emissioni, contribuendo a contenere l'aumento delle temperature globali, in accordo con il patto di Parigi.

Il ministro spagnolo ad interim per la Transizione Ecologica, Teresa Ribera Rodríguez, ha espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto il 5 ottobre, sottolineando l'importanza di ridurre tali sostanze per il bene del nostro pianeta e come passo essenziale nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Relativamente ai gas fluorurati, l'accordo prevede la riduzione progressiva del loro consumo, fino all’azzeramento entro il 2050, ma già dal 2024 è previsto un taglio della quantità di sostanze importate di circa il 48%, raggiungendo un livello minimo (15%) già a partire dal 2036.

Il testo approvato contiene divieti specifici per varie apparecchiature, come condizionatori e pompe di calore, che utilizzano gas fluorurati.

Di seguito una tabella riassuntiva di quanto stabilito per le apparecchiature per la climatizzazione:

MONOBLOCCO (pompe di calore e condizionatori)

Tipologia di apparecchio Immissione sul mercato solo se
unità monoblocco uguale o < 12 kW dal 2027 al 2031 GWP < 150
dal 2032 usa refrigeranti naturali
unità monoblocco > 12 < 50 kW dal 2027 GWP < 150
unità monoblocco > 50 kW dal 2030 GWP < 150
chiller uguale o < 12 kW dal 2027 GWP < 150
chiller > 12 kW dal 2030 GWP < 750

SPLIT

Tipologia di apparecchio Immissione sul mercato solo se
Split aria-acqua uguale o < 12 kW  dal 2027 al 2034 GWP < 150
dal 2035 usa refrigeranti naturali
Split aria-aria uguale o < 12 kW dal 2029 al 2034 GWP < 150
dal 2035 usa refrigeranti naturali
Split > 12 kW dal 2029 al 2032 GWP < 750
dal 2033 GWP < 150

Il nuovo Regolamento introdurrà anche una tassazione sull’importazione di queste sostanze all’interno del territorio europeo. Parte delle entrate derivanti da questa tassazione sarà utilizzata per sostenere l'attuazione della normativa sui gas fluorurati, mentre il resto andrà al bilancio generale dell'UE. Anche l’esportazione di apparecchi che contengono queste sostanze, saranno oggetto di divieti e limitazioni.

Le sanzioni per le violazioni comprendono multe, sequestro di prodotti e divieti commerciali temporanei.

I prossimi passi prevedono l'approvazione formale dell'accordo da parte dei rappresentanti degli Stati membri e della commissione per l'ambiente del Parlamento. Una volta approvato formalmente dalle due istituzioni, il testo verrà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'UE.

Questa “sforbiciata” ai refrigeranti più lesivi contenuti nelle apparecchiature di climatizzazione elettrica a noi noti, imporrà una rivisitazione profonda di queste apparecchiature, che dovranno adeguarsi velocemente all’utilizzo di refrigeranti a bassissimo GWP o naturali, quali ad esempio l’ammonica; a proposito: vi ricordate quali pompe di calore già da anni ne fanno uso?

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