Cos’è la vera transizione energetica e quali sono i suoi vantaggi per tutti noi
E’ uno degli argomenti più dibattuti in questo periodo, quando si parla di energia.
La crisi scatenata dalla guerra Russia-Ucraina, l’aumento esponenziale del costo delle energie, la volontà di affrancamento dal gas russo da parte dell’Europa, la spinta verso la decarbonizzazione dei consumi di energia.
Quale è la soluzione finale a tutto questo? Potremo discutere all’infinito su quale sia la migliore fonte energetica che soddisferà la nostra sempre maggiore “fame”, senza probabilmente trovare una risposta univoca e trovarci tutti d’accordo.
Energia elettrica, gas naturale, gas verde, idrogeno, energie rinnovabili da sole, aria, vento, acqua, terreno, nucleare, ecc. Quale è la via giusta? E’ ragionevole pensare che la risposta sia una sola?
Cos’è la transizione energetica
La transizione energetica rappresenta una rivoluzione nel modo in cui produciamo e consumiamo energia. È un passaggio cruciale dal tradizionale utilizzo di fonti fossili, come carbone, petrolio e metano, verso l'impiego di fonti rinnovabili e pulite, come il fotovoltaico, l'eolico, l'idroelettrico e il geotermico.
Questo cambiamento non riguarda solamente la sostituzione delle fonti di energia, ma coinvolge una riforma completa del sistema di generazione, distribuzione e utilizzo dell'energia. Si tratta di un processo profondo e complesso che coinvolge numerosi settori, tra cui l'industria, il commercio, il residenziale e il settore pubblico, con l'obiettivo di raggiungere un modello energetico più sostenibile ed efficiente.
In poche parole, la transizione energetica mira a eliminare gradualmente l'uso delle fonti fossili, puntando esclusivamente sulle fonti rinnovabili. L'obiettivo finale è quello di raggiungere la neutralità climatica e ridurre le emissioni di CO2 a zero, contribuendo così alla lotta contro i cambiamenti climatici e promuovendo un futuro più sostenibile per il pianeta.
Dati statistici
Partiamo da alcuni dati: nel 2021 in Italia si sono consumati grossolanamente (dati Terna) circa 310 miliardi di kWh di energia elettrica, mentre sono stati utilizzati circa 75 miliardi di metri cubi di gas naturale (dati MiTE). Considerando che ogni metro cubo di gas contiene circa 10 kWh di energia termica, abbiamo un consumo in gas pari a circa 750 miliardi di kWh.
Il maggior fabbisogno di energia è quindi oggi coperto dal gas naturale, che però ha ormai evidenziato due criticità: è un combustibile “pulito” ma la sua combustione produce anidride carbonica (CO2) che concorre alla generazione dell’effetto serra terrestre, causa dei cambiamenti climatici a cui tutti stiamo assistendo; inoltre è una fonte di energia (vettore energetico) che per il 90% importiamo da Paesi esteri e in particolare, come noto, dalla Russia. Siamo quindi soggetti a potenziali “ricatti” dai Paesi che ci forniscono il gas, con le conseguenze che tutti abbiamo sotto gli occhi.
Come avverrà la transizione energetica? Lo scenario più realistico
Allora, la via più logica sembrerebbe quella di buttarsi sull’energia elettrica, che potrebbe essere prodotta totalmente, o quasi, in Italia, attraverso principalmente fonti rinnovabili, in primis il sole, del quale l’Italia può disporre a piene mani. Ed è innegabile che utilizzare un’energia rinnovabile sarebbe l’esatta direzione verso la transizione energetica e la neutralità climatica anelata.
Ma è realistico pensare che questo avvenga, o meglio, che possa avvenire in un breve o medio periodo? L’energia elettrica in Italia oggi è prodotta per la maggior parte grazie alle centrali termoelettriche, alimentate principalmente a gas naturale. L’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici nel 2021 ha coperto solo l’8% circa del fabbisogno di energia elettrica e, nel suo complesso, le energie rinnovabili hanno contribuito per il 36% circa.
Energie rinnovabili: i principali problemi
I principali problemi delle rinnovabili per la produzione dell’energia elettrica “verde” sono, come ormai noto, due: il primo è l’intermittenza e non prevedibilità di produzione (sia il vento che il sole non sono costanti ne prevedibili), il secondo è l’impossibilità di immagazzinamento di significative quantità di energia elettrica (va bene le batterie, ma solo se ci si riferisce a poche decine di kWh accumulati).
La soluzione ibrida
Come fare dunque, considerando che il gas naturale è di origine fossile e importato dall’estero? Una delle proposte, compresa in modo chiaro nella strategia del PNRR nazionale, è quella di mantenere il vettore gassoso come fonte energetica, ma trasformandolo progressivamente in gas “verde” prodotto nel nostro Paese.
Il combustibile gassoso fossile di oggi potrà divenire “verde”, cambiando la nostra strategia energetica, puntando su due diverse fonti rinnovabili: il biometano e l’idrogeno.
Il biometano attualmente viene prodotto in diversi siti italiani ed iniettato in rete. Le statistiche di oggi stimano in circa 3,5 miliardi di metri cubi la quantità di gas prodotta in Europa (e l’Italia è uno dei principali produttori) , che la strategia energetica europea prevede di portare a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030.
L’idrogeno verde può essere prodotto da una fonte rinnovabile, l’energia elettrica da fotovoltaico, la quale alimenta degli elettrolizzatori. In questo modo, si produce idrogeno gassoso, utilizzando semplicemente dell’acqua come materia prima e ottenendo come “scarto” dell’ossigeno.
Immagine da sito SNAM (https://www.snam.it/it/transizione_energetica/idrogeno/idrogeno/)
Vantaggi di una transizione energetica ibrida
La transizione energetica ibrida offre una serie di vantaggi significativi, specialmente quando si tratta di sfruttare tecnologie innovative per il riscaldamento degli edifici.
In particolare:
- Massima efficienza nei servizi di riscaldamento e condizionamento grazie all'utilizzo di energia rinnovabile;
- Ottimizzazione delle risorse grazie al doppio vettore energetico elettrico-gas, consentendo di scegliere l'unità più conveniente per ogni specifica utenza e applicazione;
- Soddisfazione dei crescenti requisiti di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili per ridurre l'impatto ambientale;
- Utilizzo di refrigeranti con un basso impatto ambientale, come quelli impiegati nelle pompe di calore ibride di Robur, per garantire un'elevata efficienza energetica e un minore impatto ambientale.
La vera transizione energetica richiede tempo e risorse
Le modalità sono chiare, renderle operative ed ottenere il prodotto disponibile subito è però tutt’altro che immediato.
Quindi siamo fermamente convinti che è, e sarà il mix energetico la vera soluzione. Il gas non scomparirà, ma si evolverà da fossile a verde. Ma ci vorrà del tempo. Intanto, l’utilizzo di energia elettrica, e in particolare quella da rinnovabile, dovrà crescere ed affiancarsi al vettore gas per ottenere risorse energetiche complementari. Non sostituirsi, ma sostenere una domanda di energia sempre crescente, bilanciando la sua disponibilità con quella del gas naturale, in attesa della transizione verso la completa sostenibilità.
Energia elettrica totalmente da rinnovabile potrebbe essere il punto di arrivo, il gas il mezzo più idoneo per raggiungere questo traguardo.
Noi, produttori di soluzioni a gas ed energie rinnovabili continuiamo a prenderci le nostre responsabilità verso l’ambiente, proponendo soluzioni ad altissima efficienza, per utilizzare al meglio le risorse attuali, ma pronti a cogliere le sfide che il mercato e le condizioni economiche e politiche imporranno, per il bene e il futuro del nostro pianeta.
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