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Pompa di calore: perché sceglierla al posto della caldaia a condensazione?

Pompa di calore: perché sceglierla al posto della caldaia a condensazione?



Sul mercato sono presenti innumerevoli soluzioni per i sistemi di riscaldamento tanto da rendere talvolta difficile, sia per l’utente finale che per gli stessi addetti ai lavori, la scelta della tecnologia più idonea.

A volte la scelta cade sulla caldaia a condensazione più che per una scelta ponderata, per semplice consuetudine. Si ritiene di non sbagliare nell'installare una soluzione più conosciuta e considerata più semplice. Le persone più innovative e attente alla tecnologia invece prediligono le pompe di calore ritenendola la tecnologia del futuro.

In questo post vi spiegheremo come gli svantaggi che di solito si associano alla pompa di calore siano in realtà solo apparenti.

Scegliere la pompa di calore: svantaggi solo apparenti

Per alcuni, anche se le pompe di calore rappresentano una tecnologia interessante, sembrano essere più scoraggianti le limitazioni, perché l’efficienza energetica è proporzionale alla temperatura della sorgente da cui si estrae il calore (aria, acqua, terreno). Questo causerebbe delle variazioni legate alle condizioni climatiche stagionali, rendendo necessaria l’installazione di apparecchi di supporto in grado di intervenire quando le temperature sono particolarmente basse.

Queste criticità si possono però facilmente superare valutando attentamente le tecnologie a disposizione e le caratteristiche dell’ambiente in cui si installa e optando per prodotti di massima qualità e affidabilità.

Per quanto riguarda l’efficienza rapportata alla temperatura della sorgente, bisogna ricordare che oltre alle pompe di calore elettriche, ci sono le pompe di calore ad assorbimento a metano, queste ultime in grado di garantire alti rendimenti anche in situazioni di climi particolarmente rigidi.

Per una corretta installazione di un impianto con pompa di calore, poi, è bene valutare l’intero sistema e le esigenze degli utenti finali. Ad esempio nel caso di terminali ad alta temperatura (caloriferi) è opportuno scegliere la tecnologia ad assorbimento invece che quella elettrica, in quanto le prime sono in grado di fornire una temperatura di mandata superiore a quelle elettriche.

Nessun problema invece col riscaldamento radiante (riscaldamento a pavimento) dove entrambe le tecnologie riescono a gestire le basse temperature (30/35 °C).

Da valutare, sempre in fase progettuale, oltre al tipo di impianto e alla zona climatica, anche il corretto sfruttamento degli accumuli inerziali in modo da ottimizzare un comfort termico costante.

Aspetti normativi

Oltre alle tecnologie sono da verificare gli aspetti normativi.

Secondo quanto definito dal Dl. 28 del 3 marzo 2011, gli edifici di nuova costruzione per la produzione di energia termica devono essere progettati in modo che le fonti rinnovabili possano coprire il 50%. Bene quindi valutare attentamente le norme di riferimento al fine di progettare l’impianto con lungimiranza rispettando le norme sempre più stringenti in ambito di fonti rinnovabili.

Le pompe di calore sfruttano fonti energetiche naturali e rispettano il DL 28/11.

Come le caldaie anche le pompe di calore beneficiano delle detrazioni fiscali e per quest’ultime è possibile accedere anche al Conto Energia Termico.

Grazie a questi tipo di incentivi o contributi sommati al risparmio che le pompe di calore garantiscono rispetto alla caldaia a condensazione si ha un ritorno dell’investimento in pochi anni.

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