Agevolazioni e detrazioni fiscali: beneficia degli incentivi per la sostituzione del riscaldamento
La scelta di sostituire il proprio impianto di riscaldamento con un nuovo sistema – più moderno, più efficiente e più ecologico – richiede un importante investimento in termini progettuali e di impegno materiale, ma anche puramente economici.
Un nuovo impianto di riscaldamento infatti può arrivare a costare decine di migliaia di euro, e anche se la spesa sostenuta si ripaga, nel tempo, grazie al miglioramento delle prestazioni energetiche della casa e al conseguente risparmio nella bolletta, è comunque importante ricordare che ci sono detrazioni fiscali e agevolazioni di cui si può usufruire per cominciare a risparmiare fin da subito: scopriamole insieme.
Detrazioni per ristrutturazioni edilizie: chi ne ha diritto e come usufruirne
La legge di bilancio 2019 stabilisce che chi effettua un intervento di ristrutturazione edilizia, può godere di una detrazione del 50% della spesa, con un limite massimo di 48.000 euro per ogni unità immobiliare, sulla propria dichiarazione Irpef.
Questo tipo di agevolazione è quindi riservato alle persone fisiche (le uniche che sono assoggettate all’Irpef), ma è importante ricordare che non riguarda solo i proprietari degli immobili: anche un inquilino o un affittuario, se effettua i lavori di ristrutturazione a sue spese, può godere a pieno titolo della detrazione, che è pensata proprio per andare incontro alle necessità di chi, pur non possedendo una casa, godrà concretamente di un intervento volto a migliorarne l’efficienza. In questo caso è sufficiente che l’inquilino chieda al proprietario dell’immobile una dichiarazione di consenso all'esecuzione dei lavori. Se il proprietario dell’immobile e la persona fisica che richiede di poter usufruire della detrazione sono membri dello stesso nucleo familiare, la dichiarazione di consenso non è necessaria.
Gli interventi di ristrutturazione – cioè tutti gli interventi che si propongono di riqualificare, adeguare o migliorare le condizioni di un immobile – possono essere svolti sia in case private che nelle parti comuni di edifici residenziali, e la detrazione si applica sia alle spese per l’acquisto di materiali sia agli altri costi connessi con lo svolgimento dei lavori (comprese le parcelle dei professionisti che andranno a progettare e realizzare i vari interventi, gli oneri di urbanizzazione e così via). Gli interventi per cui si può richiedere la detrazione sono moltissimi, e tra loro possiamo citare sia l’installazione di pompe di calore a gas aerotermiche, idrotermiche o geotermiche che l’installazione di impianti di climatizzazione che consentono un risparmio energetico.
La detrazione non viene riconosciuta in un’unica soluzione, ma la cifra viene suddivisa in dieci quote che potranno essere riscosse a cadenza annuale nei successivi dieci anni. L’ammontare totale da detrarre, determinato sulla base delle spese sostenute, verrà quindi suddiviso in dieci parti, e il beneficiario della detrazione dovrà avere cura di indicare ogni anno, nella sua dichiarazione dei redditi, la quota relativa.
Per tutto questo periodo di tempo, la persona fisica che ha usufruito della detrazione è tenuta a conservare le diverse fatture relative alle spese sostenute e le ricevute dei bonifici che attestano di aver effettuato il pagamento. Inoltre, nel caso di interventi che riguardano spazi comuni, è necessario conservare copia della delibera dell’Assemblea di condominio che autorizza lo svolgimento dei lavori, e nel caso in cui siano state richieste concessioni e autorizzazioni amministrative bisogna conservare la documentazione che attesta di essere stati autorizzati a procedere.
Per poter beneficiare della detrazione è inoltre necessario che i pagamenti relativi ai lavori svolti avvengano tramite bonifico parlante o bonifico online bancario o postale. Nel bonifico devono essere indicati il codice fiscale della persona che intende usufruire dell’agevolazione e quello del beneficiario del pagamento, e la causale del versamento deve fare esplicito riferimento alla norma relativa alla detrazione, riportando la dicitura “articolo 16 bis (ex 449/97) del Dpr 917/1986”. Questa regola non si applica alle eventuali spese che non possono essere pagate tramite bonifico (ad esempio, quelle relative agli oneri di urbanizzazione), che possono essere saldate con altre modalità.
Per richiedere la detrazione bisogna presentare – entro i 90 giorni successivi alla fine dei lavori – la relativa domanda online all’ENEA, l’ente nazionale che si occupa di energia ed efficientamento degli edifici. Per farlo è sufficiente visitare il sito internet ENEA e compilare l’apposito modulo, avendo cura di stampare, alla fine della procedura, il modello che riporta il codice che certifica l’avvenuta trasmissione di tutti i dati.
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Detrazioni per riqualificazione energetica (Ecobonus): a quanto ammontano e come beneficiarne
Le varie leggi di bilancio che si sono succedute in questi ultimi anni prevedono anche un’ulteriore tipologia di detrazioni, riservata a coloro che effettuano interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche dell’abitazione o dell’edificio di cui sono proprietari o inquilini.
Questa agevolazione può essere richiesta sia da persone fisiche (sottoforma di detrazione Irpef) che da società (sottoforma di detrazione Ires), quindi si rivolge a tutti coloro che vogliono rendere più efficiente la loro casa, ma anche agli edifici che hanno come proprietario una società, un’associazione o un ente no-profit. Dal momento che la detrazione riguarda gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica di un edificio, non si applica invece agli immobili di nuova costruzione.
Una seconda importante differenza tra queste detrazioni e quelle per la semplice ristrutturazione riguarda l’importo che può essere portato in detrazione: le detrazioni per riqualificazione energetica, infatti, possono riguardare una quota del 50% o del 65% della spesa sostenuta e hanno tetti massimi differenti a seconda delle caratteristiche dell’intervento effettuato.
Le modalità per richiedere la detrazione sono le stesse già citate per le ristrutturazioni edilizie: è necessario presentare, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, l’apposita domanda collegandosi al sito ENEA, trasmettendo la scheda informativa relativa ai lavori effettuati, completa della Dichiarazione di Conformità rilasciata dalla ditta installatrice. Dal momento che, per avere diritto alla detrazione, è necessario dimostrare l’effettivo miglioramento delle prestazioni energetiche della casa, la documentazione da allegare alla domanda e da conservare comprende, oltre alle fatture e alle ricevute dei bonifici e alla ricevuta del modulo che certifica la trasmissione dei dati, anche la scheda informativa relativa agli interventi realizzati e le dichiarazioni dei diversi fornitori e installatori, che attestino il rispetto dei requisiti di rendimento previsti per legge.
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Conto Termico 2.0: a chi si rivolge e come funziona
Il Conto Termico 2.0 è un ulteriore agevolazione rivolta a chi effettua – in edifici già esistenti – interventi per l’efficientamento energetico e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, e si propone di incentivare il passaggio all'utilizzo di fonti di energia rinnovabile tramite il riconoscimento di un contributo del 40% o del 65% (a seconda del tipo di intervento effettuato) della spesa sostenuta.
La principale differenza tra il Conto Termico e le altre detrazioni è che nel caso delle detrazioni il beneficiario ottiene una riduzione delle imposte nella dichiarazione dei redditi, mentre il contributo economico previsto dal Conto Termico viene versato direttamente sul conto corrente del proprietario dell’immobile (sia esso una persona fisica o una società) da GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Inoltre, il Conte Termico non si rivolge solo a privati e imprese, ma anche alla Pubblica Amministrazione. Il versamento viene effettuato in un’unica soluzione nel caso di cifre inferiori ai 5.000 euro; in caso di cifre più alte, la cifra viene versata in due o in cinque rate a cadenza annuale.
Si può usufruire del conto termico per:
- sostituire il proprio impianto di riscaldamento con un impianto dotato di pompa di calore elettrica o a gas (eventualmente utilizzabile anche per la produzione di acqua calda sanitaria);
- installare impianti solari per la produzione di acqua calda sanitaria;
- installare impianti solari che integrino l’impianto di riscaldamento;
- sostituire il proprio scaldacqua elettrico con uno scaldacqua a pompa di calore elettrica o a gas.
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Per ottenere l’agevolazione, il beneficiario del versamento deve essere registrato nell’area clienti del portale GSE e deve presentare l’apposita richiesta di contributo tramite il sito GSE. La richiesta deve pervenire obbligatoriamente entro 60 giorni dalla data di conclusione degli interventi, che deve avvenire entro 90 giorni dalla data in cui viene effettuato l’ultimo pagamento.
Oltre alla richiesta, unita all'autorizzazione a procedere del proprietario nel caso di interventi effettuati da inquilini e affittuari, vanno inviate anche le fatture dei vari professionisti e fornitori coinvolti, unite alle relative attestazioni di pagamento (sia nelle fatture che nella causale dei versamenti deve comparire il riferimento al D.M 16 febbraio 2016, che ha istituito il Conto Termico). In più, va allegata la documentazione relativa alla diagnosi energetica pre-intervento e l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) post-intervento, unita alle certificazioni relative ai prodotti installati e alla procedura di installazione seguita.
Usufruire dei contributi e delle detrazioni previste dalla legge può apparire complicato, ma è una grande opportunità per abbattere sensibilmente i costi di sostituzione del proprio impianto di riscaldamento e per ammortizzare velocemente l’investimento iniziale. Per avere maggiori informazioni in merito, contattaci: ti metteremo in contatto con i nostri partner specializzati, che seguiranno la tua pratica garantendoti un prezzo agevolato e sollevandoti da tutte le preoccupazioni relative agli aspetti burocratici della procedura.
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